Misaki! <3

Capitolo precedente: http://bln.gs/b/25dai3 "“In una notte senza luna e senza sapore come questa, iniziai a capire cosa fosse raccontare la propria storia. Non ero in grado di cambiare il mio passato ma una donna, la persona che ho più stimato tra tutte, mi insegnò che si può cambiare il proprio futuro. Prima di incontrare Nuha, potevo definirmi un essere senza anima, creato solo per obbedire ai doveri dei miei superiori, senza opporre resistenza o chiedere perchè. Era il 1493, un anno dopo la scoperta dell'America. Ero arruolato nella flotta francese e mi era stato ordinato di divertirmi come meglio volevo, uccidendo e massacrando chiunque mi stesse davanti... Vedevo i miei compagni tornare allo stato primordiale, senza mantenere contegno o un minimo di rispetto verso le persone alle quali stavamo rubando le case. La mia mente cadde in uno stato di degenero totale,vedendo tanto orrore. Era l’inferno: non esistevano regole, pietà … ho visto bambini morire sotto i miei occhi uccisi nelle maniere più atroci. Io mi limitavo a starmene per conto mio, a guardare che tutto andasse per il verso giusto e a diminuire il più possibile il numero delle morti. Fu in una di quelle occasioni che conobbi Nuha. Ero andato a ispezionare il bosco: stavano tutti dormendo, tranne una donna. Se ne stava seduta su un tronco: lei era uno spirito libero, non voleva che gli portassero via la propria amata terra ma dopo quei giorni fatali, anche il suo spirito crollò e iniziò a perdere anche la voglia di sognare in un futuro migliore. La guardai per molto, nascosto dietro ad un albero ma ad un certo punto lei iniziò a parlare: “Vengo a questo tronco da ormai 20 anni tutte le notti in cui non riesco a dormire. Questo posto mi è molto caro, sai? Questo è il luogo in cui sono cresciuta, questo albero mi è amico e mi protegge sempre. Avvicinati, ragazzo.” Non so come, ma si era accorta della mia presenza anche se non stavo nemmeno respirando. Appoggiai il mio fucile vicino all’albero in cui mi ero nascosto e andai lentamente verso di lei: Nuha mi guardò sorridendo. Era una bellissima donna, di circa cinquanta anni credo o forse anche più vecchia ma aveva lo spirito di una ragazza di 15. Era libera da ogni schema, felice e serena con i suoi 5 figli e con lo spirito di suo marito, morto in una guerra tra tribù, che vegliava su di loro. Mi disse tutto di lei, quella notte, e io non feci altro che ascoltarla. Non ero ovviamente il tipo da stare a sentire gli umani ma lei … era una cosiddetta “brava persona”. La sua anima era pura, senza odio… lei non riusciva ad odiare nemmeno me. “Ragazzo, vedo il tuo volto contrariato: io non ti odio. Io non odio nessuno, neppure i tuoi uomini che stanno rovinando me e la mia terra. Sono consapevole che morirò presto e non mi spavento… Ho solo paura che i miei bambini vengano …” la sua frase si ruppe in un breve pianto. Nuha significa saggezza e per me lei, ne era l’emblema. Le dissi dall’anima, senza pensarci con un tono freddo: “Li proteggo io i tuoi bambini. Li porto via da qui. Posso solo fare questo … Mi dispiace” Lei mi guardò seria: “Non ti ho chiesto questo ragazzo. Noi dobbiamo vivere qui, con i nostri amici. Se è questo il nostro destino dobbiamo viverlo! Se salvi i miei bambini, devi salvare tutti i bambini della tribù … e so che non puoi farlo” La sua serietà si trasformò in una bellissima espressione di gratitudine. “Ragazzo, tu non sei affatto cattivo: non hai scelto questo lavoro, sei solo stato tirato dentro per qualche oscura ragione. Possiedi una grande anima … so di sicuro che hai dei grandi poteri! Ma forse, non sai sfruttarli al meglio … nessuno te l’ha insegnato, vero? Non hai mai avuto una mamma o un papà. Sei solo da sempre e sei cresciuto da solo. Hai molte ferite sparse su tutto il corpo: hai sempre combattuto, eh? Ma ne hai molte anche dentro: non sei tenebroso e taciturno, sei solo rotto dentro. Non ti chiederò di raccontarmi la tua storia, so che non puoi farlo. Ma io ti dico una cosa: sei bello, dentro e fuori. Tu non sei come loro! Hai solo bisogno che qualcuno te lo dica. Tu sei diverso, provi sentimenti diversi e guardi il mondo da un’altra prospettiva. Non lasciare che l’oscurità ti annienti, trova la tua luce! Io te lo auguro ragazzo, pregherò affinché tu possa trovare la tua luce!” Sarà anche stupido, ma rimasi a bocca aperta: il sole iniziò a fare capolino dietro le colline così Nuha se ne andò. E’ stata la conversazione più bella di tutta la mia vita, e lo è ancora. Non sapevo come facesse a sapere tante cose di me … Mi ha sempre affascinato. Io tenni stretto le sue parole e da quel giorno cambiai. Me ne andai, lasciai l’esercito: forse la scelta sbagliata ma per me era la cosa migliore. Non potevo far nulla, in quanto angelo nero quindi tornai in Francia. Ho conosciuto donne, fedeli e belle come il sole e uomini, alcuni assurdi altri amici. Stetti in Francia quasi 400 anni. Strano, ma nessuno si accorse della mia presenza più di tanto. E io ero “felice”, credo o per lo meno in pace con me stesso. Poi venni chiamato qui, poiché tutti si erano incazzati … Che stronzi. Non so, vorrei poter ritornare indietro e riuscire a parlare a Nuha. Vorrei tanto riparlare con lei, che è stata l’unica persona che mi abbia mai aperto gli occhi: sentivo la sua tenerezza, la sua preoccupazione, il suo amore verso di me, anche in così poche frasi. Vorrei poter ritornare indietro” Alzai la testa e vidi che quel cretino di Adam si era addormentato! “Che scemo, prima mi chiede di dirgli tutta la mia vita e poi dorme. E pensare che non gli ho nemmeno detto il peggio…” dicevo tra me e me , mentre lo riportavo nella sua stanza. Lo lanciai sul suo letto senza vedere se sbattesse qualcosa e me ne andai, vicino al mio albero di pesco. La notte era così cupa da mettermi ansia, non riuscivo a pensare … avevo solo paura di quel che sarebbe successo al sorgere del sole. Così salii sull’albero, mi feci cullare dal vento e mi addormentai. Dormii profondamente, come se qualcuno mi volesse aiutare ad essere felice per un po’. Sognai Nuha, quella notte e le sue parole mi diedero quella strana sensazione di felicità anche a distanza di 600 anni." -continua-

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